Un po' di storia - f595margottini2021

Fregata Carlo Margottini F595
F595
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Fregata CARLO MARGOTTINI (F 595) – 1962/1988
Nel dopoguerra una fregata della Marina Militare Italiana è stata intitolata a Carlo Margottini. La nave costruita nei cantieri di Castellammare di Stabia è stata in servizio nella Marina Militare Italiana dal 1962 al 1988 e faceva parte della classe Bergamini, le cui unità dopo essere state inizialmente classificate come corvette veloci, sono state le prime unità scorta al mondo ad avere attrezzature per l'imbarco e il ricovero di elicotteri antisom.
 
Dati tecnici:
 
dislocamento a pieno carico 1560 T.
 
                                  -     lunghezza 94  m.
                                  -     larghezza   11.4  m.
                                  -     Immersione media 3.1  m.
                                  -     propulsione: 4 motori Diesel HP 16.800
                                  -     velocità 26 nodi
                                  -     autonomia 5300 Miglia a 18 nodi
                                  -     2 assi elica calettati tramite Giunti Vulcan
                                  -     2 timoni sospesi semicompensati a comando idraulico
                                  -    Armamento:  
2 cannoni 76/62 dopo i lavori di trasformazione del 1968, prima 3 cannoni 76/62
1 lanciabas
2 lanciatori trinati per siluri
1  elicottero AB 204 as dopo allungamento ponte di volo del 1968, prima 1 AB 47 J
 
Equipaggio al completo:  167 uomini

Dal 2013 una seconda unità CARLO MARGOTTINI classe FREMM, costruita nei cantieri navali di Riva Trigoso (GE), è in servizio nella Marina Militare Italiana con la sigla F592.



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Carlo Margottini

 
Capitano di vascello
 
Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria
 
Comandante di una squadriglia di cacciatorpediniere, ne curò con appassionato fervore la preparazione materiale e spirituale, prodigandovi singolarissime doti di organizzazione e di animatore. La portò una prima volta il 9 luglio all'attacco del nemico di pieno giorno, allo scoperto, con mirabile audacia.
l'11 ottobre, avuto l'ordine di eseguire con la propria squadriglia e con una squadriglia di torpediniere una ricerca notturna in prossimità di base nemica, condusse l'operazione con grande perizia. Incontrato il nemico, gli lanciò contro le sue siluranti e, nonostante la violentissima reazione di fuoco, magnifico esempio di spirito aggressivo che non conosce ostacolo, portò arditissimamente la propria unità all'attacco ravvicinato finché, lanciati i siluri, venne colpita in pieno da tre salve ed incendiata.
Al termine dell'azione conclusasi con il siluramento di un grande incrociatore avversario, il comandante Margottini, sebbene colpito a morte, prodigava ancora parole di incitamento alla sua gente trasfondendo in essa il suo spirito eroico, e spirava sulla plancia al suo posto di combattimento invocando un'ultima volta il nome della Patria.
 

Nacque a Roma il 19 gennaio 1899. Allievo dell'Accademia Navale di Livorno nel 1913, nel maggio 1916 conseguì la nomina a Guardiamarina a partecipò al primo conflitto mondiale imbarcato prima sulla nave da battaglia Conte di Cavour, poi sul cacciatorpediniere Nibbio ed infine su altre unità siluranti di superficie. Promosso Sottotenente di Vascello nel maggio 1917 e Tenente di Vascello nel novembre 1918, assunse l'incarico di Aiutante di Bandiera dell'ammiraglio Enrico Millo, allora Governatore della Dalmazia.
Capitano di Corvetta nel 1927 e di Fregata nel gennaio 1933, ebbe il comando del Gruppo Sommergibili in Egeo a quindi di una Squadriglia di Torpediniere; nel 1936 partecipò, quale esperto militare e per conto del Governo italiano, alla Conferenza Navale di Londra. Durante le Operazioni Militari in Spagna partecipò all'occupazione di Ibiza ed in seguito rivolse tutte le sue cure e la sua indiscussa capacità tecnica alla riorganizzazione politica e militare delle Baleari.
Per l'azione militare di Ibiza a per l'opera di organizzatore svolta nelle Baleari venne insignito dell'Ordine Militare di Savoia. Al suo rientro dalla Spagna fu promosso Capitano di Vascello e nominato Addetto Navale a Parigi.
Con l'inizio del secondo conflitto mondiale ebbe il comando di una Squadriglia di cacciatorpediniere, alzando insegna su cacciatorpediniere Artigliere al comando del quale, il 9 luglio 1940 a Punta Stilo, attaccò arditamente la forte formazione navale inglese con lancio di siluri a col cannone.
Il 12 ottobre 1940 nuovamente in missione nel Canale di Sicilia, in azione coordinata con la 1° Squadriglia Torpediniere, si portava all'attacco di preponderanti forze navali inglesi e, nonostante l'unità al suo comando fosse stata ripetutamente colpita, incendiata e gravemente danneggiata, riusciva a sparare due salve mettendo a segno 4 colpi a bordo dell'incrociatore britannico Ajax, che resero inutilizzabile un cannone da 100, il radar e la bussola di plancia. Colpito gravemente e conscio della sua imminente fine, continua ad incitare al combattimento il suo equipaggio, spirando al suo posto di comando: terminata l'azione l'unità, rimorchiata da una unità sezionaria, affondò il mattino successivo a circa 50 miglia a levante di Capo Passero.
Altre decorazioni:
  • Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia (Palma di Maiorca, 1936 - 37);
  • Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Mare Ionio, 9 luglio 1940).
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